Epidermide | Struttura e Funzioni | Come Migliorarne la Bellezza

Spesso e volentieri, i concetti di pelle ed epidermide vengono sovrapposti e si ritiene, erroneamente, che siano la stessa cosa. Nella realtà dei fatti, però, le cose non stanno esattamente così.

L'epidermide, infatti, costituisce lo strato più superficiale della pelle e, a sua volta, si compone di diversi strati strutturati in maniera diversa l'uno dall'altro.

In quest'articolo ti parlo proprio di com'è fatta l'epidermide e di quali sono le sue importanti funzioni.

pelle del viso

Indice Articolo

Com'è Fatta

Come accennato, l'epidermide costituisce lo strato più superficiale della pelle, ovvero, lo strato direttamente esposto all'ambiente esterno.

Sostanzialmente, possiamo affermare che l'epidermide è un tessuto di rivestimento costituito da più strati sovrapposti. Più precisamente, l'epidermide può essere suddivisa in ben cinque diversi strati.

Procedendo dall'interno verso l'esterno tali strati sono:

  • Strato germinativo o basale;
  • Strato spinoso;
  • Strato granuloso;
  • Strato lucido;
  • Strato corneo.

Tutti questi strati sono costituiti da diversi tipi di cellule. Fra queste cellule, quelle maggiormente presenti nell'epidermide prendono il nome di cheratinociti (cellule responsabili della sintesi di cheratina, una proteina fibrosa che rientra nella composizione di unghie e capelli).

I cheratinociti hanno origine dagli strati più profondi dell'epidermide, in particolare dallo strato germinativo, che possiede una spiccata attività proliferativa, generando continuamente nuove cellule.

Grazie a questa continua proliferazione, i cheratinociti "più vecchi" vengono gradualmente spinti dalle cellule più giovani verso gli strati superficiali dell'epidermide.

Durante questo passaggio, i cheratinociti perdono gradualmente la loro forza vitale, fino ad arrivare allo strato corneo, a livello del quale le cellule sono morte e tendono a staccarsi per desquamazione, ovvero tendono a staccarsi come fossero delle minuscole squame.

Generalmente, il passaggio di una cellula dallo strato basale o germinativo fino all'apice dello strato corneo richiede un periodo di circa 14 giorni. Una volta "arrivate in cima", le cellule ormai morte richiedono un tempo di altri 14 giorni per staccarsi o essere dilavate via.

epidermide pelle

Strato Germinativo o Basale

Come abbiamo detto, lo strato germinativo o basale è quello più profondo dell'epidermide.

In questo strato sono presenti numerose cellule di forma cubica o cilindrica, che proliferano a ritmi molto sostenuti. Queste cellule non sono ancora completamente differenziate, cioè possono essere considerate come delle specie di cellule staminali. Grazie a questa loro peculiarità, tali cellule si replicano con elevata velocità sostituendo gradualmente quelle soprastanti e quelle perse, o desquamate, sulla superficie dello strato corneo.

Nello strato germinativo, inoltre, sono presenti anche altri due tipi di cellule: le cellule di Merkel e i melanociti.

Cellule di Merkel

Le cellule di Merkel sono particolari tipi di cellule che si trovano coinvolte nella sensibilità cutanea. Queste cellule, infatti, possono essere considerate come dei sensori del tatto, poiché sono in grado di registrare e trasmettere al sistema nervoso centrale le pressioni esercitate sulla pelle, quindi gli stimoli tattili.

Melanociti

I melanociti sono le cellule deputate alla sintesi della melanina, il pigmento responsabile della colorazione e dell'imbrunimento della nostra pelle.

I melanociti hanno una forma tendenzialmente tondeggiante e sono dotati di alcuni prolungamenti, attraverso i quali trasferiscono la melanina ai circostanti cheratinociti.

Strato Spinoso

Lo strato spinoso è lo strato più spesso dell'epidermide ed è costituito da numerosi cheratinociti, che tendono ad appiattirsi man mano che ci si avvicina agli strati più superficiali.

Lo strato spinoso deve il suo nome alla forma delle cellule che lo compongono. I cheratinociti che si trovano in questa zona, infatti, sono in comunicazione tra di loro attraverso quelli che possiamo definire come dei "ponti citoplasmatici" (chiamati desmosomi), la cui forma può ricordare quella di minuscole spine che conferiscono a queste cellule un aspetto, appunto, spinoso.

Cellule di Langerhans

Lo strato spinoso dell'epidermide non è composto solo ed esclusivamente da cheratinociti; infatti, al suo interno è presente anche un'altra tipologia di cellule: le cellule di Langerhans.

Queste cellule fanno parte del nostro sistema immunitario e, come tali, svolgono un ruolo molto importante nei meccanismi di difesa del nostro organismo.

Si stima che le cellule di Langerhans costituiscano il 3-4% delle cellule epidermiche.

Epidermide

Strato Granuloso

Lo strato granuloso è così definito poiché i cheratinociti che lo compongono presentano al proprio interno numerosi granuli contenenti una sostanza chiamata cheratoialina (una particolare sostanza necessaria per la sintesi della cheratina).

I cheratinociti dello strato granuloso hanno una forma appiattita e hanno perso la capacità di dividersi, quindi non proliferano più. Tuttavia, continuano a produrre cheratina, che si accumula al loro interno rendendoli meno permeabili.

Strato Lucido

Lo strato lucido è un particolare strato dell'epidermide presente e distinguibile solo in certe aree del corpo; più precisamente, si localizza dove la cute è più spessa (come nei palmi delle mani e nella pianta dei piedi).

I cheratinociti in questo strato ormai hanno perso la loro vitalità, sono ricchi di cheratina e strettamente adesi gli uni agli altri.

Strato Corneo

Lo strato corneo, come abbiamo detto, è lo strato più esterno dell'epidermide, quello che si trova a diretto contatto con l'ambiente che ci circonda. È costituito da cellule morte dalla forma appiattita.

Le cellule più in profondità sono molto strette e unite fra loro, e prendono il nome di corneociti, mentre quelle sulla superficie sono disgiunte e si staccano per desquamazione; per tale ragione, esse prendono il nome di squame cornee.

L'epidermide, pur assolvendo a funzioni molto importanti, è priva di vasi sanguigni e linfatici; pertanto, deve ricevere i nutrienti dal derma sottostante, attraverso una membrana semipermeabile chiamata membrana basale che la separa fisicamente dal derma.

Dimensioni

L'epidermide può avere dimensioni diverse in funzione dell'area del corpo che riveste. Generalmente, il suo spessore varia dai 0,5 micrometri fino ad arrivare agli 1,5 millimetri.

È proprio in base allo spessore dell'epidermide che si possono distinguere due tipologie di cute: la cute (o pelle) sottile e la cute (o pelle) spessa.

Cute sottile

La cosiddetta cute sottile è quella maggiormente diffusa nell'organismo. Essa, infatti, è presente in quasi tutto il nostro corpo.

È caratterizzata dalla presenza di un'epidermide con uno strato corneo sottile, nella quale non vi è una netta distinzione fra strato lucido e strato granuloso. Non a caso, in questo tipo di pelle, gli strati che compongono l'epidermide sembrano essere solo quattro e non cinque.

Altra caratteristica tipica della cute sottile è la presenza di strutture come i follicoli piliferi, i muscoli erettori del pelo, le ghiandole sudoripare e quelle sebacee. Tuttavia, va precisato che queste strutture sono sì caratteristiche della cute sottile, ma non si trovano nell'epidermide di questa tipologia di pelle, bensì nel derma.

Cute spessa

La cute spessa, invece, è dotata di un'epidermide che si caratterizza per la presenza di uno strato corneo di elevato spessore. Si trova nel palmo delle mani e nella pianta dei piedi.

In questo caso, i cinque strati che compongono l'epidermide sono ben distinguibili l'uno dall'altro. A differenza della cute sottile, la cute spessa contiene solo ghiandole sudoripare.

Funzioni

Trattandosi dello strato più superficiale della cute, la principale funzione dell'epidermide è quella di proteggere gli strati sottostanti da traumi di diversa origine e natura e dall'attacco di agenti chimici o fisici, ma non solo. Infatti, allo stesso tempo, l'epidermide:

  • Previene l'ingresso nell'organismo di agenti patogeni (come batteri o altri microorganismi);
  • Controlla la permeabilità cutanea contribuendo così a prevenire la disidratazione;
  • È dotata di attività sensoriale, pertanto, registra sensazioni tattili e pressorie (grazie alle cellule di Merkel contenute nello strato basale);
  • È dotata anche di attività metabolica, poiché all'interno delle sue cellule - grazie all'esposizione alle radiazioni solari - avviene la produzione della vitamina D3.

Cellule dell'Epidermide

La seguente tabella riassume i diversi tipi di cellule presenti nell'epidermide e le loro funzioni.

Cellula Funzioni
Cheratinociti Sostengono la rigenerazione dell'epidermide e dei lipidi intercellulari
Melanociti Deputati alla sintesi dei pigmenti melanici in grado di filtrare e assorbire buona parte della radiazione UV
Cellule di Langherans Deputate alla difesa immunitaria: individuano precocemente l'ingresso di sostanze potenzialmente aggressive o pericolose per la pelle (allergeni, antigeni microbici), attivando i globuli bianchi (linfociti, macrofagi) per circoscrivere e rimuovere il pericolo

Epidermide e Assorbimento dei Cosmetici

L'epidermide è una barriera molto efficiente e difficile da superare. La possiamo in tal senso paragonare a un muro di mattoni e calce (brick and mortar model), dove i corneociti sono i mattoni e la miscela di lipidi intercellulari è la calce che li cementa.

Mentre le sostanze di piccolissime dimensioni molecolari e/o solubili nei grassi (come le vitamine A, D, E, e gli ormoni steroidei, come testosterone ed estrogeni) possono essere efficacemente assorbiti attraverso l'epidermide, le sostanze di grandi dimensioni molecolari e/o solubili in acqua non possono essere assorbite in maniera efficace.

Questo è il motivo per cui l'applicazione topica di sostanze come il collagene, l'elastina e l'acido ialuronico, non è efficace nell'aumentare la loro disponibilità per i fibroblasti del derma, e richiede l'assunzione di specifici integratori per via orale.

Come si Rinnova

L'epidermide umana è un tessuto epiteliale in costante rinnovamento.

Indicativamente, l'epidermide umana si rinnova completamente ogni 28 giorni circa attraverso un processo chiamato cheratizzazione.

Alcune patologie, come la psoriasi, sono caratterizzate da un rinnovamento troppo veloce dell'epidermide, mentre l'invecchiamento ne rallenta il ricambio cellulare.

Poiché il ritmo di proliferazione cellulare rallenta con l'invecchiamento, assottigliando l'epidermide, sono state sviluppate diverse strategie cosmetiche per stimolarle.

Tra le più usate si ricordano l'applicazione topica di alfa-idrossiacidi e di retinolo.

I primi agiscono favorendo l'esfoliazione, cioè la rimozione delle cellule più superficiali dell'epidermide. Questo aiuta a rimuovere le cellule morte e allo stesso tempo favorisce la generazione di nuove cellule.

Il retinolo (una forma di vitamina A) è invece in grado di mettere in atto una vera e propria riprogrammazione genica dell'epidermide. Risulta ad esempio in grado di indurre l'espressione di cheratine normalmente assenti nell'epidermide adulta.

A conferma dell'attivazione dei processi replicativi cellulari, è stato osservato come l'impiego di acido retinoico induca un incremento dello spessore dell'epidermide, dovuto a un aumento dello strato granuloso (fino al 70%), mentre lo strato corneo, dopo trattamento, diviene più sottile e morfologicamente più compatto 1.

Inoltre, il retinolo è in grado di indurre la sintesi di collagene e di elastina ed è efficace nel foto-invecchiamento 2, 3.

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